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L'allergia al nichel è una di quelle patologie abbastanza diffuse, ma che difficilmente viene identificata subito. Questo perché i sintomi correlati non sono esclusivi di questa patologia, tanto che si parla di Sindrome da Allergia Sistemica al Nichel (SNAS). A soffrire di allergia al nichel sono prevalentemente le donne.
Vediamo dunque quali sono i tratti caratteristici dell'allergia al nichel, i suoi sintomi e come è possibile porvi rimedio.
Il nichel è un metallo contenuto non solo in alcuni oggetti, ma anche in molti cibi ed anche nell'acqua del rubinetto. Una piccola curiosità riguarda l'etimologia della parola nichel: Nikel è infatti un diminuitivo della parola svedese Nicolaus, che significa persona da poco, folletto. Il nichel è infatti anche un prodotto di scarto industriale presente nelle sigarette, nei gas di scarico delle auto e nei fertilizzanti.
L'allergia al nichel è dunque, più propriamente, un'allergia da accumulo.
La presenza e l'entità di tali sintomi sono legati al liello di tolleranza soggettivo. Una ipotesi di allergia al nichel può essere validata o smentita attraverso un apposito patch test, disponibile in farmacia. In alternativa è possibile eseguire una piccola prova casalinga, anche se il riscontro non avrebbe la stessa affidabilità di un test approvato scientificamente.
Prendete una moneta da un euro e ponetela tra il braccio e l’avambraccio, nella parte interna, tenendola ferma in loco con un cerotto anallergico. Dopo 48 ore togli cerotto e moneta: se si è formato un pomfo, ci sono buone probabilità che vi sia una allergia o intolleranza al nichel.
In linea di massima chi sospetta di essere allergico al nichel o chi ha una intolleranza conclamata dovrebbe tenere a debita distanza tutti i cibi conservati in scatola. Oltre a ciò, i cibi con maggiori quantità di nichel sono: noccioline e frutta secca, cacao in polvere, cioccolato fondente e cioccolato al latte; pomodoro; tè nero; avena, grano saraceno, pane integrale di frumento, miglio; birra chiara; liquirizia; crostacei in genere; piselli, lenticchie, lattuga, fagioli, fagiolini, cipolle, asparagi, spinaci; funghi; cibi contenenti oli idrogenati; kiwi, pere, prugne, uva e uva passa; soia e derivati.
Come prima cosa, chi scopre o sa di essere allergico al nichel deve rivolgersi ad un allergologo.
Per limitare al minimo i fastidi di questa allergia è necessario prestare molta attenzione non solo a cosa si mangia, ma anche a cosa si indossa. Le donne sanno bene che il nichel è presente in molti orecchini, anelli e collane di bigiotteria, ma forse in molti tralasciano la presenza di nichel in cerniere, bottoni ed in tantissimi detergenti. Occorrerà dunque leggere attentamente le etichette dei prodotti acquistati affinchè compaia l'indicazione "nichel tested". Una linea di prodotti ipoallergenici a prova di nichel è ad esempio Bionike.
Inoltre un ottimo rimedio è quello di ricorrere all'Olio di Perilla, una pianta dalle proprietà fitoterapiche, priva di controindicazioni in grado di normalizzare le reazioni allergiche.
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