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Farmaci ed esposizione al sole: come evitare i rischi di fotosensibilizzazione

  • Farmaci ed esposizione al sole: come evitare i rischi di fotosensibilizzazione

Chi non ama stare al sole in estate? Tutti amiamo il sole, il mare e l’abbronzatura ma se assumiamo farmaci è meglio fare attenzione alle reazioni di fotosensibilizzazione. Consigli per una corretta e sana esposizione al sole in concomitanza alle terapie farmacologiche

”Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua!”
Le belle giornate, il caldo, il sole ci portano naturalmente a stare molto più tempo all’aperto e perché no anche rilassati a goderci i raggi solari in riva al mare, in montagna o a bordo piscina. Ma se è vero che l’esposizione al sole fa bene al nostro organismo (è fondamentale per la formazione della Vitamina D!) per alcune persone potrebbe rivelarsi un vero e proprio problema a causa dell’insorgenza di reazioni di fotosensibilizzazione causate da una prolungata esposizione ai raggi solari. La comparsa di eritemi, rossori, prurito, bolle e macchie scure non è tipico solamente della pelle sensibile, molto sensibile e iper reattiva ma può essere causata anche dall’assunzione di alcuni farmaci, responsabili di reazioni fotosensibili ovvero fototossiche o fotoallergiche, causate dai raggi solari, in particolare dai raggi UVA.
Se assumo farmaci non posso espormi al sole? Quali sono i farmaci che possono provocare fotosensibilizzazione? Cerchiamo di rispondere alle principali domande sull’interazione farmaci-esposizione solare

Quali farmaci interagiscono con l’esposizione solare?

I farmaci responsabili di reazioni di fotosensibilità possono essere tanti, riportiamo quelli che più comunemente causano tali reazioni e pertante che è meglio non associare alle intense sedute di tintarella:
Antibiotici (es. sulfamidici e tetracicline) reazione fotossica
Cortisone (es. bentelan, deltacortene), reazione fototossica
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) reazione fotoallergia e fototossica
Contraccettivi orali (es. etinilestradiolo + gestodene, etinilestradiolo + desogestrel) reazione fotoallergica
Diuretici (es. furosemide), reazione fototossica
Farmaci cardiovascolari (es. diltiazem, amiodarone) reazione fototossica
Neurolettici (es. imipramina, fenotiazine) reazione fototossica
Antifungini (es. voriconazolo, ketoconazolo, itraconazolo, griseofulvina) reazione fototossica e fotoallergica
Ipoglicemizzanti orali (es. sulfoniluree) reazione fotoallergica e fototossica
Retinoidi (es. isotretinoina) reazione fototossica
Derivati del catrame di carbone e psoraleni, usati per via topica per la psoriasi
In generale se si sta seguendo una terapia farmacologica (anche non tra quelle indicate) è sempre bene prestare attenzione durante l’esposizione solare avendo la premura di proteggersi adeguatamente scegliendo un fattore di protezione SPF adeguato e indossando cappelli e occhiale da sole e non esponendosi durante le ore più calde della giornata. In caso di dubbi sulla possibile interazione tra la terapia farmacologica e l’esposizione al sole è bene sempre rivolgersi al proprio medico curante o al farmacista di fiducia e leggere attentamente quanto riportato sul foglietto illustrativo.

Reazioni causate dal Ketoprofene

Il Ketoprofene rientra nella classe degli antinfiammatori e può causare forti reazioni di fotosensibilità che nei casi più gravi possono richiedere addirittura l’ospedalizzazione. Il Ketoprofene interagisce con l’esposizione solare causando dermatiti da contatto che possono trasformarsi in vere e proprie lesioni. Soprattutto nella forma topica il Ketoprofene se applicato sulla pelle da una persona che poi si espone al sole, può causare fotoallergia, ovvero una reazione allergica anche grave. In caso di esposizione al sole dopo aver applicato il Ketoprofene si raccomanda di lavare accuratamente la zona interessata per evitare la comparsa di macchie o, peggio, ustioni.

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Reazione Fototossica o Fotoallergica: quali sono le possibili reazioni dei farmaci ai raggi solari

Per distinguere tra i vari tipi di reazione di fotosensibilità causata dai farmaci è bene prima precisare che queste sono causate solitamente dai raggi UVA. I raggi ultravioletti di tipo UVB, invece, sono i responsabili delle problematiche della cute come ad esempio scottature, bruciature, eritemi, ecc.. che con il passare del tempo potrebbero portare allo sviluppo di melanomi. I raggi UVA sono i responsabili dell’invecchiamento cutaneo e possono interagire con alcune molecole presenti nei farmaci provocando alcune reazioni avverse di tipo erimatoso o orticaroide.

Quali sono le interazioni farmaco-esposizione solare?

Le reazioni di fotosensibilità causate dalle terapie farmacologiche si dividono in: reazioni fototossiche e reazioni fotoallergiche.

Reazioni Fototossiche

Le reazioni fototossiche causate dall’interazione dei farmaci con i raggi UVA sono le più comuni e solitamente sono quelle che si sviluppano in un arco di tempo breve ovvero poco dopo l’esposizione ai raggi solari. I raggi UVA interferiscono con i principi attivi contenuti all’interno del farmaco provocando lo sviluppo di molecole dannose per le membrane cellulari e innescando la reazione fototossica. Questa tipologia di reazione è strettamente correlata al dosaggio del farmaco assunto, una dose maggiore causerà una maggiore possibilità di sviluppare sintomatologia severa.
La sintomatologia della reazione fototossica comprende bruciature e ustioni sia lievi che più severe ed iperpigmentazione e solitamente si sviluppa nelle zone maggiormente esposte ai raggi solati (braccia, mani, naso e nuca).

Reazioni Fotoallergiche

Le reazioni fotoallergiche si presentano più frequentemente nei soggetti atopici ovvero in tutti quei soggetti predisposti a sviluppare reazioni allergiche. L’interazione dei farmaci con i raggi solari UVA favorisce una reazione allergica che compare dopo 1-3 giorni dall’esposizione solare (più lenta rispetto alla reazione fototossica).
Le reazioni fotoallergiche sono semplici da riconoscere in quanto solitamente provocano un’orticaria caratterizzata da pomfi cutanei diffusi, rossore, vescicole e desquamazione sia nelle zone esposte al sole che nelle parti del corpo non esposte.

Reazione fotosensibile: cosa fare quando si presenta?

Quando si presentato questi tipi di reazione è bene contattare il proprio medico curante che valuterà l’eventuale sospensione della terapia farmacologica responsabile della reazione stessa. Qualora la terapia non fosse sospendibile, in attesa di un consulto specialistico, è bene evitare di esporsi al sole soprattutto nelle ore centrali ovvero quando i raggi UVA sono più forti.
Nei casi in cui non si possa evitare di uscire, cercare di limitare l’esposizione al sole e proteggere la cute con una crema solare con fattore di protezione SPF molto alto e proteggendo più possibile le aree del corpo con indumenti prediligendo vestiti ampi e leggeri, indossando occhiali da sole e cappello.

Assunzione di farmaci: come prevenire la reazione fotosensibile?

-Utilizzare una protezione solare con SPF molto alto ad ampio spettro in grado di filtrare efficacemente i raggi UVA
- Non esporsi al sole durante le ore centrali del giorno e riapplicare frequentemente la protezione solare durante tutta la giornata
- Indossare occhiali da sole con filtro certificato per i raggi UVA , indumenti protettivi non troppo aderenti e realizzati preferibilmente in tessuti naturali e freschi e un cappello
- se le caratteristiche farmacocinetiche e le eventuali terapie farmacologiche concomitanti lo consentono, assumere o applicare il farmaco durante le ore serali

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