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Vitamina D: alleata delle difese immunitarie

  • Vitamina D: alleata delle difese immunitarie

Siamo abituati ad associare la Vitamina D al benessere delle ossa, ma in realtà svolge un ruolo cruciale anche per nel corretto funzionamento del sistema immunitario. Scopriamo insieme come favorire una corretta assunzione di Vitamina D!

La vitamina D è una sostanza fondamentale per il benessere del nostro organismo, in quanto una corretta assunzione garantisce un corretto raggiungimento e mantenimento di un’adeguata massa ossea e una corretta attivazione delle difese immunitarie. Generalmente quando pensiamo alle vitamine associamo la loro assunzione alla nostra alimentazione, ma purtroppo la Vitamina D è contenuta in pochissimi alimenti e viene assorbita grazie all’esposizione ai raggi solari. Come fare quindi in inverno? Scopriamo insieme come e quando integrare correttamente la Vitamina D.

Vitamina D: cos’è e che funzione ha?

La Vitamina D, anche chiamata vitamina del sole, è un vero e proprio ormone che viene assunto in parte attraverso la dieta e sintetizzato nella cute grazie all’azione dei raggi solari o meglio delle radiazioni ultraviolette B. In realtà la Vitamina D è costituita da un gruppo di vitamine tra cui le più importanti per il nostro organismo sono la Vitamina D2 e la vitamina D3, in particolare la vitamina D2 ha origini vegetali mentre la vitamina D3 può essere autoprodotta dai mammiferi grazie all’esposizione al sole.
In età adulta la vitamina D garantisce il mantenimento di un adeguato metabolismo del calcio nelle ossa favorendo la prevenzione dell’osteoporosi e favorisce un corretto funzionamento del sistema immunitario, in particolar modo dei linfociti T che possono riprodursi e bloccare gli agenti patogeni solo se dispongono di una sufficiente quantità di Vitamina D.
In età pediatrica un adeguato apporto di Vitamina D è fondamentale per una corretta calcificazione delle ossa.

Carenza di Vitamina D: come riconoscerla?

Il fabbisogno giornaliero di vitamina D varia molto in base a diversi fattori genetici come l’età e il sesso. In età pediatrica si avrà un fabbisogno di 200 unità giornaliere, tale fabbisogno aumenterà a 400 unità giornaliere per gli adulti compresi tra 51 e 70 anni fino ad arrivare alle 600 unità per le persone over 70 anni.
La carenza di vitamina D è asintomatica e quindi il rischio è quello di accorgersi di essere in ipovitaminosi solo quando il deficit è molto grave e si presentano:
- dolori alle ossa
- dolori alle articolazioni
- dolori e debolezza muscolare
- fragilità ossea
A questi sintomi più comuni si possono inoltre sommare sintomi neurologici, stanchezza ricorrente, ansia e disturbi del sonno.

Non essendo facilmente riconoscibile attraverso i sintomi, per avere una diagnosi della carenza di vitamina D è essenziale effettuare il test di dosaggio tramite esame del sangue del 25-OH-D ovvero del 25-idrossicalciferolo o calcidiolo, la forma in cui la vitamina D circola a livello ematico.
Il deficit di vitamina D può essere causato da un insufficiente apporto alimentare, un aumentato fabbisogno, un’alterazione dell’assorbimento a livello intestinale o una inadeguata esposizione ai raggi solari causata da una riduzione delle attività all’aria aperta o dalla diminuzione delle ore di luce. La carenza di vitamina D può inoltre dipendere da alcune patologie o dall’assunzione di alcuni farmaci.

Come assumere e integrare la Vitamina D

La vitamina D è contenuta in pochissimi alimenti tra cui i pesci grassi come il salmone, lo sgombro e le aringhe, formaggi grassi e carne rossa. Inoltre è essenziale una corretta esposizione alla luce solare, l’ideale è esporre la pelle al sole per almeno 10-15 minuti al giorno nelle ore in cui la quota di raggi UVB è maggiore ovvero tra le 10 e le 15. Cosa fare se l’apporto con l’alimentazione non è sufficiente o se comunque non abbiamo di esporci al sole e quindi abbiamo una diagnosticata ipovitaminosi D? Possono aiutarci gli integratori alimentari.

Integratori di Vitamina D: come e quando assumerli

La carenza di Vitamina D, soprattutto durante il periodo invernale, è un problema abbastanza comune, infatti con le giornate che si accorciano diventa difficile stare al sole. Anche dal punto di vista dell’alimentazione in inverno si tende ad essere meno regolari, ad assumere cibi maggiormente calorici e meno sani. Queste problematiche stagionali spesso si sommano ad altri fattori di rischio come la menopausa o un'età avanzata aumentando le possibilità di ipovitaminosi D.
Per il trattamento della carenza di Vitamina D si possono assumere, sotto consiglio medico, integratori alimentari di Colecalciferolo. Integrare la vitamina D3 in questi casi è necessario per la salute delle ossa e per dare il giusto sostegno al sistema immunitario.

Vitamina D: utile per prevenire il contagio da Covid-19

Tantissime in questo periodo le voci che sottolineano la correlazione tra l’assunzione di Vitamina D e la prevenzione del contagio da Coronavirus, ma in realtà non ci sono dimostrazioni scientifiche circa l’efficacia preventiva della Vitamina D. In generale l’ipovitaminosi D comporta una maggiore rischio di infezioni, anche virali e quindi una supplementazione con vitamina D possa risultare utile per ridurre le infezioni delle alte e basse vie aeree. Per il nostro benessere e la nostra salute in generale è quindi importante cercare di passare del tempo all’aria aperta per favorire la sintesi della vitamina D e eventualmente assumere supplementi di vitamina D nei mesi invernali se prescritto dal proprio medico.

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